Raya e l’ultimo drago

Titolo originale: Raya and the last dragon

Anno di uscita: 2021

Genere: animazione

Regia: Don Hall

TRAMA

A Kumandra, terra divisa in cinque regioni che insieme formano un drago, i draghi non esistono più e una forza malvagia e oscura ha preso il loro posto. Raya, una guerriera forte e coraggiosa, decide di partire per un viaggio alla ricerca dell’ultimo drago in grado di salvare il regno.

RECENSIONE

La pellicola è il 59° classico Disney.

Con questo film, la Disney sta piano piano esplorando tutte le culture del mondo, ed in questo caso ci troviamo nel sud-est asiatico, in una terra immaginaria ispirata alle culture che possiamo trovare ad esempio in Thailandia, Filippine, Vietnam…

Raya è la figlia del capo di una delle cinque regioni che una volta erano Kumandra, la regione Cuore, chiamata così in onore dei draghi, le altre quattro infatti si chiamano Coda, Artiglio, Dorso e Zanna.

 A Cuore viene conservata la gemma che racchiude il potere dell’ultimo  drago, molto contesa fra i popoli, gemma che è in grado di spazzare via una misteriosa forza che trasforma gli esseri umani in pietra.

Nonostante i tentativi di Benja, sovrano di Cuore, di riunire le tribù per ricostituire quella che una volta era la gloriosa Kumandra, essi hanno sete di potere e vogliono solo la gemma.

La pellicola è caratterizzata dall’assenza di canzoni, tipiche dei classici Disney.

La protagonista, Raya, è a tutti gli effetti una principessa guerriera, pronta ad affrontare mille ostacoli pur di raggiungere il suo obiettivo. Accompagnata da un immancabile spalla animale, in questo caso una specie di armadillo gigante, e man mano che il suo cammino avanza, si uniranno a lei altri personaggi per aiutarla.

Nonostante siamo circondati da creature fantastiche, un mondo dalla storia epica e una protagonista forte ed intraprendente, il tutto risulta poco immersivo, non ti appassioni davvero alle vicende, e si percepisce poco il pericolo.

Le premesse c’erano tutte, le leggende della terra di Kumandra sono molto affascinanti, ma in qualche modo l’aria di avventura ed epicità della storia si sente poco, come se si guardasse il film con la mente lontana.

La parte visiva è ovviamente bellissima, con un drago realizzato in modo molto dettagliato, e con una sinuosità che ti illumina gli occhi. Ma sappiamo tutti che la Disney può permettersi questo e molto altro, e purtroppo il comparto tecnico non basta a rendere questo film degno di portare la pesante nomea di 59° classico Disney.

CONCLUSIONI

Ovviamente non è un cartone animato da buttare, si tratta pur sempre della Disney, quindi consiglio in ogni caso di vederlo, in quanto molti punti deboli per alcuni potrebbero essere punti forti e/o appassionanti per altri.

Kumandra, questo eravamo noi, quando non esistevano confini e tutti vivevano in armonia, con i draghi

Raya

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