Titolo originale: The Skeleton Key
Anno di uscita: 2005
Genere: horror, thriller
Regia: Iain Softley
Trama
Caroline Ellis (Kate Hudson) lavora in un’ ospedale assistendo ai malati terminali nelle loro ultime settimane di vita, per guadagnare i soldi sufficienti a frequentare la scuola per diventare infermiera. Stanca però del trattamento riservato ai corpi dei pazienti deceduti, decide di cambiare lavoro e andrà a fare da assistente a Benjamin Deveraux, anziano proprietario di una residenza a New Orleans. L’uomo è rimasto paralizzato da un ictus dopo aver avuto un’incidente in soffitta, non ben approfondito.
Caroline accetta l’incarico, ma ben presto si renderà conto delle stranezze dell’abitazione, come la mancanza di specchi, lo sguardo impaurito dell’uomo, come a volerle comunicare qualcosa, il comportamento ambiguo e misterioso di sua moglie e di strani rumori provenienti dalla soffitta…
Recensione
Film che si presenta con un concept tipico del cinema horror: la classica storia di una vecchia villa apparentemente infestata da una qualche entità, con una misteriosa soffitta (senza luce che funzioni, ovviamente) dove la protagonista trova una porta oltre la quale sente dei rumori.
Nonostante queste premesse, il film ha comunque degli elementi interessanti e originali, come l’hoodoo, forma di magia popolare nata tra gli schiavi neri degli Stati Uniti sud-orientali, anche se non particolarmente approfondita. Un altro punto a favore va a Kate Hudson, che con la sua interpretazione diventa un elemento fondamentale per la riuscita della pellicola.
Conclusione
Con un’iniziale curiosità per la storia e il mistero, che però inizia a svanire dalla seconda metà in poi, il film pecca nella regia e nel montaggio, che appesantisce il tutto, rendendolo poco scorrevole e godibile. Col finale si risolleva, anche se di poco.
Se ti soffermi troppo a pensare al tempo che ti rimane, non lo usi per vivere
Violet